INTRODUZIONE ALLA LETTERA AI CRISTIANI DI ORIGINE EBRAICA
Caratteristiche principali
Molto frequenti in questa lettera sono
le allusioni e i confronti con testi e temi biblici della tradizione ebraica.
L'autore vuol far comprendere che Gesù è la perfetta rivelazione
di Dio, la piena realizzazione di ciò che nei tempi passati egli aveva
promesso e parzialmente anticipato. Superiore a Mosè, ai profeti e agli
stessi angeli, Gesù è il Figlio unico di Dio. Superiore a tutti i
sacerdoti dell'antica alleanza, egli è sommo sacerdote per eccellenza.
Parole e idee ben note (come: alleanza, mediazione, sacrificio,
riconciliazione...) dopo Gesù Cristo sono ancora valide, ma in lui
assumono un significato nuovo e definitivo. L'insegnamento è accompagnato
da varie esortazioni, anche ampie (ad es. capitoli 11-13). E' probabile che
originariamente il testo fosse un discorso o un sermone, spedito poi, con alcune
frasi finali tipiche delle lettere.
Primi lettori
Il costante riferimento a realtà
proprie della religione ebraica ha fatto pensare che i destinatari fossero,
almeno in prevalenza, cristiani di origine ebraica. Sicuramente essi dovevano
possedere una notevole familiarità con l'Antico Testamento e in
particolare con le istituzioni del tempio e del sacerdozio ebraico. Forse questi
credenti si trovavano in Italia (13,24). Non erano cristiani convertiti da poco
tempo, perché già avevano ricevuto gli insegnamenti più
semplici (6,1-3). Tuttavia la loro comunità, dopo aver sopportato un
periodo di persecuzione (10,32-34) si trovava esposta al rischio dello
scoraggiamento, dell'indolenza, di un certo abbandono della fede e delle sue
manifestazioni esteriori.
Autore
Già nei primi secoli del cristianesimo, più volte si fece notare che questa
lettera era molto diversa dalle altre, anche se poi venne spesso inserita nella
raccolta degli scritti di Paolo. Purtroppo gli antichi non ci hanno tramandato
indicazioni sicure circa l'autore: in ogni caso egli doveva essere un cristiano
colto, ebreo di origine, impegnato a offrire il suo contributo di maestro o di
predicatore alle comunità del suo tempo. Anche la data del testo è
un po' incerta: si pensa al periodo compreso tra gli anni 80 e
90.
Schema
- Sintesi iniziale 1,1-3
- Il Figlio è
superiore agli angeli e a Mosè 1,4-3,6
-
Esortazione a entrare nel riposo promesso
3,7-4,13
- Gesù, il nuovo sommo sacerdote
4,14-7,28
- Nuova alleanza, nuovo tempio, nuovo
sacrificio 8,1-10,18
- Esortazione alla costanza
10,19-39
- Grandi esempi di fede
11,1-40
- Esortazione alla vita cristiana
12,1-13,19
- Conclusione e saluti
13,20-25
LETTERA AGLI EBREI
CAPITOLO 1
DIO HA PARLATO PER MEZZO DEL FIGLIO
1 Nei tempi passati Dio parlò molte volte
e in molti modi ai nostri padri, per mezzo dei profeti.
2 Ora invece, in questi tempi che sono gli
ultimi, ha parlato a noi, per mezzo del Figlio. Per mezzo di lui Dio ha creato
l'universo, e ora lo ha stabilito come Signore di tutte le cose.
3 Egli è lo specchio della gloria di Dio,
l'immagine perfetta di ciò che Dio è. La sua parola potente
sostiene tutto l'universo. Ora, dopo aver purificato gli uomini dai loro
peccati, il Figlio è salito nei cieli e ha il suo posto accanto a
Dio.
IL FIGLIO E' PIU' GRANDE DEGLI ANGELI
4 Ora egli è diventato più
grande anche degli angeli, perché più grande è il nome che
Dio gli ha dato.
5 Infatti Dio non ha mai detto a
un angelo queste parole della Bibbia:
Tu sei mio
figlio;
io oggi ti ho generato
oppure:
Io
sarò per lui un padre,
egli sarà
per me un figlio.
6 E quando Dio sta per mandare
nel mondo il suo unico Figlio, la Bibbia
dice:
Tutti gli angeli di Dio dovranno
adorarlo.
7 Degli angeli, invece, si
dice:
Dio li fa diventare suoi messaggeri
come il
vento,
suoi ministri come le fiamme del
fuoco.
8 Parlando del Figlio
dice:
Il tuo trono, o Dio, durerà per
sempre.
Con giustizia governi il tuo
regno.
9 Tu ami quel che è giusto e non
sopporti
il
male.
Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha
scelto, fra tutti,
ti ha consacrato con olio,
segno di gioia.
10 E
poi:
Tu, Signore, fin dall'inizio hai
creato
la
terra;
opera delle tue mani sono i
cieli.
11 Essi spariranno, ma tu resterai.
Tutti invecchieranno, come un
vestito.
12 Come un mantello, li arrotolerai;
come un vestito, saranno cambiati.
Ma tu rimani sempre lo stesso,
senza fine sono i tuoi
anni.
13 Dio non ha mai detto a un angelo:
Siedi accanto a me, sul mio trono,
e farò dei tuoi
nemici
lo sgabello dei tuoi
piedi
14 Tutti gli angeli sono soltanto spiriti
al servizio di Dio, ed egli li manda in aiuto di quelli che devono ricevere la
salvezza.
CAPITOLO 2
UNA SALVEZZA PIU' GRANDE
1 Proprio per questo dobbiamo fare attenzione,
con maggiore impegno, alle cose che abbiamo ascoltato: per non finire fuori
della strada giusta.
2 Già l'antico
messaggio di Dio, portato dagli angeli, si è dimostrato valido, e tutti
quelli che l'hanno trascurato o gli hanno disubbidito sono stati puniti come
meritavano.
3 Perciò come potremo
sfuggire al castigo noi, se trascuriamo una salvezza così grande? Prima
essa è stata annunziata dal Signore. Poi l'hanno ripetuta e confermata
per noi quelli che l'avevano udita dal Signore.
4 E intanto Dio garantiva il loro messaggio con
segni, prodigi e miracoli d'ogni genere, e con i doni dello Spirito Santo che
egli distribuiva come voleva.
CHI HA PORTATO LA SALVEZZA
5 Infatti Dio non ha messo
sotto il potere degli angeli quel mondo futuro di cui parliamo.
6 Anzi, in una pagina della Bibbia qualcuno ha
dichiarato:
Che cosa è l'uomo, o Dio,
perché ti
ricordi di
lui?
che cosa è un essere umano,
perché ti curi
di
lui?
7 L'hai fatto di poco inferiore agli angeli,
l'hai coronato di gloria e di
onore,
8 gli hai dato potere su tutte le
cose.
E se Dio gli ha dato potere su tutte le
cose, vuol dire che non ha lasciato nulla che non sia a lui sottomesso. Fino a
questo momento, tuttavia, non vediamo ancora che tutte le cose siano sotto il
potere dell'uomo.
9 Ma guardiamo a Gesù:
egli per poco tempo fu fatto inferiore agli angeli; ora invece lo vediamo
coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto. Così,
per grazia di Dio, la sua morte è stata un vantaggio per
tutti.
10 Dio che crea e conserva in vita tutte
le cose voleva portare molti figli a partecipare della sua gloria. Quindi era
giusto che egli rendesse perfetto mediante la sofferenza Gesù, il capo
che li guida verso la salvezza.
11 Infatti,
tutti hanno un unico Padre: sia Gesù che purifica gli uomini dai peccati,
sia gli uomini che da lui vengono purificati. Per questo Gesù non si
vergogna di chiamarli fratelli.
12 Egli
dice:
Parlerò di te ai miei fratelli,
Signore;
canterò le tue lodi in mezzo
all'assemblea.
13 E
poi:
In Dio metterò la mia
fiducia.
E
ancora:
Eccomi, io e i figli che Dio mi ha
dato.
14 Questi "figli" sono uomini, fatti di
carne e di sangue. Per questo anche Gesù è diventato come loro, ha
partecipato alla loro natura umana. Così, mediante la propria morte, ha
potuto distruggere il demonio, che ha il potere della morte;
15 e ha potuto liberare quelli che vivevano
sempre come schiavi, per paura della morte.
16
Certamente non è degli angeli che Gesù si prende cura. Piuttosto
egli si prende cura dei discendenti di Abramo.
17 Per questo, doveva diventare del tutto simile
ai suoi fratelli. Così è stato per loro un sommo sacerdote
misericordioso, fedele ai suoi impegni verso Dio, e ha liberato il popolo dai
peccati.
18 E ora egli può venire in
aiuto di quelli che sono nella tentazione, perché anche lui ha provato la
tentazione e ha sofferto
personalmente.
CAPITOLO
3
GESÙ E' PIU' GRANDE DI MOSE'
1 Fratelli, voi appartenete a
Dio che vi ha chiamati. Perciò guardate attentamente Gesù: egli
è l'inviato di Dio e il sommo sacerdote della fede che professiamo.
2 Egli è stato fedele verso Dio, che gli
ha dato questa autorità, come è stato fedele Mosè del quale
la Bibbia dice: Fu fedele in tutta la casa di Dio.
3 Anzi Gesù è stato giudicato
degno di una gloria più grande di quella di Mosè. Infatti chi
costruisce una casa è più importante della casa stessa.
4 Perché ogni casa è costruita da
qualcuno, ma colui che costruisce tutto è Dio.
5 Mosè fu fedele in tutta la casa di Dio,
ma come un servitore che doveva preparare ciò che Dio avrebbe detto solo
più tardi.
6 Cristo invece fu fedele a
Dio come un figlio che ha autorità nella casa del Padre. E quella casa
siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci
vantiamo.
IL RIPOSO CHE DIO DARÀ AL SUO POPOLO
7 Perciò, come dice lo Spirito
Santo nella Bibbia:
Oggi, se udite la voce di
Dio,
8 non indurite i vostri
cuori,
come avete fatto nel giorno
della
ribellione,
quando nel deserto avete messo Dio
alla prova.
9
Là, dice il Signore
i vostri padri mi
hanno messo alla prova,
benché avessero
visto per quarant'anni
ciò che ho fatto
per loro.
10 Perciò mi sono adirato contro
di loro.
Ho detto: I loro pensieri
seguono sempre strade sbagliate
non hanno mai conosciuto le mie vie.
11 Mi sono adirato e ho fatto giuramento:
non entreranno mai nel
luogo
del mio
riposo.
12 Fate dunque attenzione, fratelli:
nessuno di voi sia tanto malvagio e senza fede da allontanarsi dal Dio vivente.
13 Piuttosto incoraggiatevi a vicenda, ogni
giorno, per tutto il tempo che dura questo lungo oggi di cui parla la Bibbia.
Incoraggiatevi, affinché nessuno di voi sia ostinato e si lasci ingannare
dal peccato.
14 Perché noi siamo
diventati compagni di Cristo e lo saremo ancora, se conserveremo salda sino alla
fine la fiducia che abbiamo avuto in anticipo.
15
La Bibbia dice:
Oggi, se udite la voce di
Dio,
non indurite i vostri
cuori,
come avete fatto nel giorno della
ribellione.
16 Chi sono quelli che udirono la
voce di Dio e poi si ribellarono? Sono tutti quelli che Mosè aveva fatti
uscire dall'Egitto.
17 E chi sono quelli contro
i quali Dio fu adirato per quarant'anni? Sono quelli che avevano peccato, e poi
caddero cadaveri nel deserto.
18 Quando Dio
giurò che non sarebbero mai entrati nel suo riposo, di chi parlava?
Parlava di quelli che non si erano fidati di lui.
19 E noi vediamo che veramente essi non sono
potuti entrare nel luogo del riposo, a causa della loro mancanza di fede.
CAPITOLO
4
1 La promessa di Dio dura ancora: si può
ancora entrare nel luogo del suo riposo. Perciò stiamo attenti: nessuno
di voi pensi di essere rimasto escluso.
2
Perché anche noi abbiamo ricevuto la parola di Dio, come quelli che erano
nel deserto. Essi però non ebbero alcun vantaggio dalla parola udita,
perché quando la udirono non la ricevettero con fede.
3 Noi invece che abbiamo fede possiamo entrare
nel luogo del suo riposo, a proposito del quale Dio ha
detto:
Perciò mi sono adirato contro di
loro
e ho fatto un
giuramento:
non entreranno mai nel luogo del mio
riposo.
Eppure le
opere di Dio erano già compiute fin dalla fondazione del mondo.
4 Infatti in qualche pagina della Bibbia,
parlando del settimo giorno si dice: E il settimo giorno, terminata la sua
opera, Dio si riposò.
5 E ancora: Non
entreranno mai nel luogo del mio riposo.
6 Quelli
che per primi avevano ascoltato la parola di Dio non sono entrati nel suo
riposo, perché non hanno avuto fede. Quindi, per altri, è ancora
possibile entrare.
7 Per questo Dio stabilisce
di nuovo un giorno chiamato oggi. Ne ha parlato molto tempo dopo, per mezzo di
Davide, nel modo che abbiamo già
visto:
Oggi, se udite la voce di
Dio,
non indurite i vostri
cuori.
8 Infatti se Giosuè avesse portato
il popolo in questo riposo, Dio non avrebbe mai parlato di un altro giorno.
9 Dunque resta ancora possibile per il popolo di
Dio un riposo simile a quello del settimo giorno.
10 Perché chi entra nel riposo di Dio
riposa dalle proprie opere, come ha fatto Dio stesso.
11 Perciò affrettiamoci a entrare in quel
riposo; facciamo in modo che nessuno di noi cada nella disubbidienza, come i
nostri padri.
12 La parola di Dio, infatti,
è viva ed efficace. E' più tagliente di qualunque spada a doppio
taglio. Penetra a fondo, fino al punto dove si incontrano l'anima e lo spirito,
fin là dove si toccano le giunture e le midolla. Conosce e giudica anche
i sentimenti e i pensieri del cuore.
13 Non
c'è nulla che possa restar nascosto a Dio. Davanti ai suoi occhi tutte le
cose sono nude e scoperte. E noi dobbiamo rendere conto a
lui.
GESÙ SOMMO SACERDOTE
14 Restiamo dunque saldi nella
fede che dichiariamo di avere, perché abbiamo un sommo sacerdote grande
che è giunto fino a Dio: Gesù che è Figlio di Dio.
15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote
incapace di soffrire con noi per le nostre miserie. Anzi, il nostro sommo
sacerdote è stato messo alla prova in tutto, come noi, ma non ha commesso
peccato.
16 Dunque accostiamoci con piena
fiducia a Dio, che è re misericordioso. Così riceveremo
misericordia e grazia, per essere aiutati al momento
opportuno.
CAPITOLO
5
1 Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli
uomini, ed è stabilito per servire Dio a vantaggio degli uomini. Egli
offre a Dio doni e sacrifici per i loro peccati.
2 Egli è in grado di sentire compassione
per quelli che sono nell'ignoranza e commettono errori, perché anche lui
è un uomo debole.
3 Proprio a causa della
sua debolezza, egli deve offrire sacrifici non solo per i peccati del popolo, ma
anche per i suoi.
4 Nessuno può
pretendere per sé l'onore di sommo sacerdote. Lo riceve solo chi è
chiamato da Dio, come nel caso di Aronne.
56
Nemmeno Cristo si è preso da sé l'onore di sommo sacerdote, ma
glielo ha dato Dio. Infatti Dio dice nella
Bibbia:
Tu sei mio
figlio;
io oggi ti ho
generato.
E
ancora:
Tu sei sacerdote per
sempre,
alla maniera di
Melchìsedek.
7 Durante la sua vita
terrena, Gesù si rivolse a Dio che poteva salvarlo dalla morte, offrendo
preghiere e suppliche accompagnate da forti grida e lacrime. E poiché
Gesù era sempre stato fedele a lui, Dio lo ascoltò.
8 Benché fosse il Figlio di Dio, tuttavia
imparò l'ubbidienza da quel che dovette patire.
9 Dopo essere stato reso perfetto, egli è
diventato causa di salvezza eterna per tutti quelli che gli ubbidiscono.
10 Infatti Dio lo ha proclamato sommo sacerdote
alla maniera di Melchisedek.
UNA VITA CRISTIANA ADULTA
11 Su questo argomento
c'è molto da dire, ma è difficile spiegarlo a voi, perché
siete diventati duri a capire.
12 Ormai dovreste
già essere maestri; invece avete ancora bisogno di qualcuno che vi
insegni le cose fondamentali del messaggio di Dio. Vi dovete nutrire ancora di
latte, invece che di cibo solido.
13 Ma chi si
nutre di latte è ancora un bambino, e non sa capire un discorso su
ciò che è giusto.
14 Il nutrimento
solido, invece, è per le persone adulte: per quelli che si sono allenati
con l'esperienza a distinguere il bene dal
male.
CAPITOLO
6
1 Perciò lasciamo da parte gli
insegnamenti più semplici su Cristo, e passiamo a un insegnamento
più profondo. Non vogliamo ritornare sopra gli argomenti fondamentali, e
cioè: la necessità di cambiare vita abbandonando le opere morte;
la fede in Dio;
2 la dottrina dei battesimi;
l'imposizione delle mani; la risurrezione dei morti; il giudizio eterno.
3 Andiamo avanti! Se è volontà di
Dio, faremo così.
46 Quelli che sono
caduti di nuovo nel male, non possono più cambiare vita ed essere
rinnovati ancora una volta. Già una volta hanno avuto la luce di Dio,
hanno provato il dono celeste, hanno ricevuto lo Spirito Santo, hanno gustato la
buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. Eppure, per quanto sta in
loro, essi crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo mettono di fronte agli
insulti di tutti. Perciò non possono cambiar vita ancora una volta.
7 Dio benedice una terra che riceve piogge
frequenti e produce piante utili a quelli che la coltivano.
8 Ma se invece produce cespugli spinosi, non
vale niente: sarà maledetta da Dio e finirà per essere bruciata.
9 Tuttavia, carissimi, anche se parliamo
così, noi siamo convinti che voi siete sulla buona strada, quella che
porta alla salvezza.
10 Dio non è
ingiusto. Non dimentica quel che avete fatto, e l'amore che avete mostrato verso
di lui, aiutando i vostri fratelli nella fede, come fate anche ora.
11 Ma desideriamo che ciascuno di voi mostri
sempre lo stesso impegno sino alla fine, in modo che la vostra speranza possa
realizzarsi.
12 Non dovete diventare pigri; al
contrario, dovete seguire l'esempio di quelli che, con la fede e la
perseveranza, ricevono ciò che Dio ha
promesso.
LA PROMESSA DI DIO E LA SPERANZA CRISTIANA
13 Quando Dio fece la sua promessa ad
Abramo, fece anche un giuramento. E poiché non c'era nessuno più
grande per il quale giurare, giurò per se stesso,
14 e disse: Ti prometto che ti benedirò e
ti darò molti discendenti.
15 Abramo
aspettò con pazienza e ottenne ciò che Dio aveva promesso.
16 Quando gli uomini fanno un giuramento,
giurano per qualcuno più importante di loro, e il giuramento è per
loro una garanzia che mette fine a ogni discussione.
17 Ebbene, Dio voleva mostrare chiaramente a
quelli che avrebbero ricevuto i beni promessi, che egli non avrebbe mai cambiato
la sua decisione. Per questo accompagnò la promessa con un giuramento.
18 Dunque ci sono due atti di Dio, la promessa e
il giuramento, che non possono essere modificati e nei quali è
impossibile che Dio non sia sincero. Così noi che abbiamo cercato rifugio
in lui siamo fortemente incoraggiati ad afferrare con forza la speranza che
è messa di fronte a noi.
19 Tale speranza
è come l'àncora della nostra vita: è sicura e robusta e,
attraverso il velo del tempio celeste, penetra fino al santuario di Dio.
20 Là è entrato Gesù prima
di noi e per noi: è diventato sommo sacerdote per sempre, alla maniera di
Melchisedek.
CAPITOLO
7
MELCHISEDEK, UN GRANDE PERSONAGGIO
1 Questo Melchìsedek,
come dice la Bibbia, era re di Salem e sacerdote del Dio Onnipotente. Quando
Abramo tornava dalla battaglia, dove aveva vinto i re, Melchìsedek gli
andò incontro e lo benedisse.
2 A lui
Abramo diede la decima parte di ogni cosa. Il suo nome significa "re di
giustizia", e inoltre egli è anche re di Salem, che significa "re di
pace".
3 Nella Bibbia non si parla né di
suo padre né di sua madre, né dei suoi antenati; né della
sua nascita né della sua morte. Fatto simile al Figlio di Dio, egli
rimane sacerdote per sempre.
4 Considerate
dunque la grandezza di questo personaggio! Il patriarca Abramo gli diede la
decima parte di tutto ciò che aveva conquistato in battaglia.
5 E' vero che anche i discendenti di Levi,
quando diventano sacerdoti, per legge devono prendere dal popolo la decima parte
di tutto. Ma la prendono dai loro fratelli, i quali sono anch'essi discendenti
di Abramo.
6 Melchisedek, invece, non era uno
della famiglia di Levi; eppure prese da Abramo la decima parte di quel che
aveva. Inoltre fu lui a benedire Abramo, il quale aveva ricevuto le promesse di
Dio.
7 E senza dubbio, colui che dà la
benedizione è più importante di colui che la riceve.
8 E mentre nel caso dei sacerdoti di Levi si
tratta di uomini mortali che prendono la decima parte, nel caso di
Melchìsedek la prende un uomo che, secondo la testimonianza della Bibbia,
vive.
9 Anzi, in un certo senso, si può
dire che anche Levi pagò la decima parte a Melchisedek, quando la
pagò Abramo, benché ora i suoi discendenti ricevano la decima
parte dagli altri.
10 Infatti Levi non era
ancora nato, ma in un certo senso era già presente nel suo antenato
Abramo, quando Melchisedek gli andò
incontro.
UN NUOVO SACERDOZIO
11 Il sacerdozio dei discendenti di
Levi era alla base della legge che è stata data al popolo d'Israele. Se
quei sacerdoti avessero realizzato un perfetto rapporto con Dio, non c'era
bisogno che venisse un sacerdote diverso, che non è alla maniera di
Aronne, ma alla maniera di Melchisedek.
12
Perché se cambia il sacerdozio, deve cambiare anche la legge.
13-14 Quelle parole si riferiscono a Gesù
nostro Signore, il quale appartiene a una tribù nella quale mai nessuno
fu sacerdote dell'altare. infatti è noto che Gesù viene dalla
tribù di Giuda, e Mosè non ha detto nulla di essa quando ha
parlato del sacerdozio.
15 E tutto questo
è ancora più chiaro dal momento che è venuto un altro
sacerdote, simile a Melchisedek.
16 Egli non
è diventato sacerdote a causa dileggi umane, ma per la potenza di una
vita che non ha fine.
17 Così infatti
testimonia la Bibbia:
Tu sei sacerdote per
sempre,
alla maniera di
Melchìsedek!
18 A questo modo vengono
abolite le regole antiche, perché erano deboli e inutili:
19 infatti la legge di Mosè non ha
portato nulla alla perfezione. Al suo posto ci viene data una speranza migliore,
e grazie ad essa ci avviciniamo a Dio.
20 Per di
più c'è il giuramento di Dio. Gli altri diventavano sacerdoti
senza giuramento.
21 Gesù, invece, lo
è diventato con il giuramento di Dio, come si dice di
lui:
Il Signore ha giurato e non si
pentirà:
Tu sei sacerdote per
sempre.
22 Per questo Gesù è
diventato colui che ci garantisce un'alleanza migliore.
23 C'è anche un'altra differenza: gli
altri sacerdoti sono stati numerosi, perché morivano e non potevano
durare a lungo;
24 Gesù invece vive per
sempre, e il suo sacerdozio non finisce mai.
25
Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui
si avvicinano a Dio. Infatti egli è sempre vivo per pregare Dio a loro
favore.
26 Gesù è proprio il sommo
sacerdote di cui avevamo bisogno: è santo, senza peccato, senza difetto,
diverso dai peccatori, elevato al di sopra dei cieli.
27 Egli non è come gli altri sommi
sacerdoti: non ha bisogno di offrire ogni giorno sacrifici, prima per i propri
peccati e poi per quelli del popolo: perché egli ha offerto il sacrificio
una volta per tutte, quando ha offerto se stesso.
28 La legge di Mosè stabilisce come sommi
sacerdoti uomini segnati dalla debolezza; invece la parola del giuramento di
Dio, pronunziato dopo la legge, stabilisce come sommo sacerdote il Figlio, che
è perfetto in eterno.
CAPITOLO 8
UNA NUOVA ALLEANZA
1 Il punto più importante di quel che
stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così
grande, che si è posto accanto a Dio, che regna nei cieli.
2 Egli svolge la sua funzione nel santuario vero
costruito dal Signore, non nella tenda dell'alleanza costruita dagli uomini.
3 Ogni sommo sacerdote è scelto per
offrire doni e sacrifici: anche il nostro, quindi, deve avere qualcosa da
offrire.
4 Se fosse sulla terra, Gesù non
sarebbe nemmeno sacerdote, poiché vi sono già sacerdoti che
offrono i doni stabiliti dalla legge di Mosè.
5 La funzione di questi sacerdoti, tuttavia,
è soltanto una copia e un'ombra di quello che avviene in cielo. Vale
anche per loro ciò che Dio disse a Mosè quando stava per costruire
la tenda dell'alleanza: Cerca di fare ogni cosa simile al modello che ti
è stato mostrato sul monte.
6 Ma ora
Gesù è incaricato di una funzione nuova e più grande:
quella di essere mediatore di un'alleanza molto migliore, fondata su migliori
promesse.
7 Infatti, se la prima alleanza fosse
stata perfetta, non sarebbe stato necessario sostituirla con un'altra.
8 Ma Dio, rimproverando il suo popolo, dice
nella Bibbia:
Verranno giorni, - dice il Signore,
-
quando io concluderò una nuova alleanza
con il popolo
d'Israele
e con il popolo di
Giuda.
9 Questa alleanza non sarà come
quella
che ho fatto con i loro antenati,
quando li ho presi per
mano
per farli uscire dall'Egitto.
Essi non sono stati fedeli a quella
alleanza:
perciò non mi sono più
curato di loro, -
dice il Signore.
-
10 Questa è la nuova alleanza
che io concluderò con il popolo d'Israele
dopo quei giorni - dice il Signore:
-
io metterò le mie leggi nella loro
mente,
le scriverò nel loro cuore;
io sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
11 Nessuno dovrà più insegnare
agli altri,
nessuno dovrà più dire
al fratello:
«Cerca di conoscere il
Signore!».
Perché tutti mi
conosceranno
dal più piccolo fino al
più grande.
12 Io perdonerò le
loro colpe,
e non mi ricorderò più
dei loro peccati.
13 Così Dio parla di
un'alleanza nuova, e perciò dichiara superata l'alleanza precedente. E
quando una cosa è antica e invecchiata, le manca poco a
scomparire.
CAPITOLO 9
UN NUOVO TEMPIO E UN NUOVO SACRIFICIO
1 Anche la prima alleanza aveva alcune norme per
il culto a Dio, e aveva un tempio su questa terra.
2 Infatti, fu costruita una grande tenda che era
chiamata il luogo santo. Là stavano il candelabro e la tavola con i pani
offerti a Dio.
3 Dietro il secondo velo della
prima tenda c'era un'altra tenda, chiamata il luogo santissimo.
4 Là stavano l'altare d'oro dove si
bruciava l'incenso e una cassa di legno tutta ricoperta d'oro, chiamata arca
dell'alleanza. In questa cassa c'erano: un vaso d'oro che conteneva la manna, il
bastone di Aronne che Dio aveva fatto fiorire, e c'erano le lastre di pietra
sulle quali erano scritti i comandamenti dell'alleanza.
5 Sopra il coperchio c'erano due statue d'oro, i
cherubini: indicavano la presenza di Dio, e con le loro ali coprivano il luogo
dove si offriva il sangue per il perdono dei peccati. Ma ora non è
necessario parlare di tutto questo nei
particolari.
6 Disposte in tal modo le cose, ogni
giorno i sacerdoti entrano nella prima tenda, per compiere il loro servizio
sacerdotale.
7 Nella seconda tenda, invece,
entra soltanto il sommo sacerdote, una sola volta all'anno. E quando vi entra,
deve portare sangue di animali che egli offre a Dio, per sé e per gli
sbagli del popolo.
8 A questo modo lo Spirito
Santo fa capire che, fino a quando rimane la prima tenda, non è ancora
aperta la strada verso il vero santuario.
9
Infatti la prima tenda è solo un'immagine di ciò che avviene ora.
Quei doni e quei sacrifici di animali offerti a Dio non possono rendere perfetto
il cuore di chi li offre.
10 Sono soltanto cibi,
bevande, cerimonie di purificazione...: tutte regole valide fino a quando Dio
non le cambia.
11 Cristo, invece, è
venuto come sommo sacerdote della realtà definitiva. Egli è
entrato in una tenda più grande e perfetta non costruita dagli uomini e
non di questo mondo.
12 Di li Cristo è
passato una volta per sempre nel vero santuario, dove non ha offerto il sangue
di capri e di vitelli, ma ci ha liberati per sempre dai nostri peccati, offrendo
il suo sangue per noi.
13 Infatti il sangue di
capri e di tori e la cenere di una vitella bruciata purificano i sacerdoti dalle
impurità materiali e li rendono adatti a celebrare i riti;
14 ma quanto più efficace è il
sangue di Cristo! Mosso dallo Spirito Santo, egli si è offerto a Dio,
come sacrificio perfetto. Il suo sangue purifica la nostra coscienza liberandola
dalle opere morte, e ci rende adatti a servire il Dio vivente.
15 Quindi Cristo è il mediatore di una
nuova alleanza tra Dio e gli uomini, per fare in modo che gli uomini, chiamati
da Dio, possano ricevere quei beni eterni che Dio ha promesso. Questo è
possibile perché Cristo è morto, e così ha liberato gli
uomini dalle colpe commesse durante la prima alleanza.
16 L'alleanza è come un testamento:
bisogna esser certi che è morto chi l'ha stabilita.
17 Perché un testamento non vale
finché vive chi l'ha fatto, e ha valore soltanto dopo la sua morte.
18 Per questo, anche la prima alleanza fu
inaugurata con uno spargimento di sangue.
19 Per
prima cosa Mosè proclamò davanti all'assemblea del popolo tutti i
comandamenti, come erano scritti nella legge di Dio. Poi prese dall'altare il
sangue dei vitelli e lo mescolò con acqua; prese un ramo di issòpo
e un po' di lana rossa, li bagnò nel sangue e spruzzò di sangue il
libro della legge e tutto il popolo.
20 Intanto
diceva: Questo è il sangue dell'alleanza stabilita da Dio per voi.
21 Allo stesso modo bagnò di sangue anche
la tenda e tutti gli oggetti che servivano per il rito.
22 Infatti la legge stabilisce che quasi tutte
le cose vengano purificate con il sangue, e senza spargimento di sangue i
peccati non sono perdonati.
IL SACRIFICIO DI CRISTO, UNICO ED EFFICACE
23 Dunque, le realtà
terrene della prima alleanza sono soltanto un'immagine delle realtà del
cielo; perciò esse dovevano essere purificate in quel modo. Ma per le
realtà del cielo c'è bisogno di sacrifici molto più grandi.
24 Infatti Cristo non è entrato in un
santuario costruito dagli uomini, che sarebbe solo un'immagine del santuario
vero. Egli è entrato proprio nel cielo, e ora si presenta davanti a Dio
per noi.
25 Il sommo sacerdote entra nel
santuario ogni anno per offrire sangue di animali. Cristo, invece, non è
entrato per offrire se stesso molte volte:
26
altrimenti avrebbe dovuto patire molte volte, da quando esiste il mondo. Invece
egli si è presentato soltanto una volta, ora che siamo alla fine dei
tempi, per eliminare il peccato, offrendo se stesso in sacrificio.
27 Tutti gli uomini sono destinati a morire una
volta sola, e poi sono giudicati da Dio.
28
Così anche Cristo: si è offerto in sacrificio una volta per
sempre, per prendere su di sé i peccati degli uomini. Verrà anche
una seconda volta, non più per eliminare i peccati, ma per dare la
salvezza a quelli che lo
aspettano.
CAPITOLO
10
1 La legge di Mosè non rappresenta la
vera realtà; è soltanto un'ombra dei beni futuri. Con quei
sacrifici che si offrono continuamente, di anno in anno, la legge non è
capace di far diventare perfetti gli uomini che si avvicinano a Dio.
2 Altrimenti avrebbero smesso di offrirli;
finalmente purificati dai loro peccati, i fedeli non si sentirebbero più
colpevoli.
3 E invece, per mezzo di quei
sacrifici, si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati.
4 Perché non è possibile eliminare
i peccati con il sangue di tori e di capri.
5
Perciò Cristo, quando sta per entrare nel mondo, dice a
Dio:
Signore, tu non hai voluto sacrifici e
offerte,
ma mi
hai formato un corpo.
6 Non ti piacciono offerte
di animali
e sacrifici, per togliere i
peccati.
7 Allora ho detto: Eccomi, o Dio,
io vengo a fare la tua
volontà
come è scritto di me nel
libro della legge.
8 Prima dice: Non hai voluto e
non ti piacciono sacrifici e offerte, animali e sacrifici per togliere i
peccati. Eppure sono tutte offerte stabilite dalla legge.
9 Poi aggiunge: Eccomi, vengo a fare la tua
volontà. Con ciò, Gesù elimina gli antichi sacrifici e ne
stabilisce uno nuovo.
10 Gesù Cristo ha
offerto se stesso una volta per sempre, e ha compiuto la volontà di Dio;
per questo Dio ci ha liberati dalle colpe e ci ha resi santi.
11 I sacerdoti stanno nel tempio ogni giorno a
svolgere il loro servizio: offrono molte volte gli stessi sacrifici che non
possono mai eliminare i peccati.
12 Cristo,
invece, ha offerto un solo sacrificio per i peccati, una volta per sempre. Poi,
come dice la Bibbia, si è messo accanto a Dio.
13 Ora aspetta soltanto che i suoi nemici siano
messi sotto i suoi piedi.
14 Così, con
una sola offerta, egli ha fatto diventare perfetti per sempre quelli che sono
purificati dai peccati.
15 Anche lo Spirito
Santo, nella Bibbia, testimonia queste cose.
16
Prima dichiara:
Questa è l'alleanza che io
concluderò
con
loro
dopo quei giorni, - dice il Signore.
-
Io metterò le mie leggi nei loro
cuori,
le scriverò nella loro
intelligenza.
17 Poi
afferma:
Non mi ricorderò più dei
loro peccati
e delle loro
malvagità.
18 Ora, se i peccati sono
perdonati, non c'è più bisogno di fare offerte per il perdono dei
peccati.
UNA FEDE COERENTE E ROBUSTA
19 Così, fratelli, ora siamo
liberi di entrare nel luogo santo del cielo, grazie alla morte di Cristo.
20 Egli ci ha aperto una via nuova e vivente,
attraverso quel velo che è il suo corpo.
21 Adesso abbiamo un sommo sacerdote a capo del
vero santuario di Dio.
22 Dunque, avviciniamoci
a Dio con cuore sincero, e con piena fiducia; i nostri cuori siano purificati da
ogni falsa coscienza, e i nostri corpi siano lavati da acqua pura.
23 Conserviamo senza incertezze la speranza che
dichiariamo di avere, perché Dio mantiene le sue promesse.
24 Inoltre, cerchiamo di incoraggiarci a vicenda
nell'amore e nelle opere buone.
25 Non smettiamo
di frequentare le nostre riunioni; non facciamo come alcuni che hanno preso
l'abitudine di non venire. Invece, esortiamoci a vicenda: tanto più che,
come vedete, il giorno del Signore è ormai vicino.
26 Se noi volontariamente continuiamo a peccare
anche dopo che abbiamo imparato a conoscere la verità, allora non
c'è più nessun sacrificio che possa togliere i peccati.
27 In questo caso resta soltanto la terribile
attesa del giudizio di Dio e del fuoco ardente che divorerà i ribelli.
28 Quando uno va contro la legge di Mosè,
viene condannato a morte senza misericordia, sulla parola di due o tre
testimoni.
29 Quale castigo dovrà
ricevere chi avrà rifiutato il Figlio di Dio, chi avrà disprezzato
il sangue della nuova alleanza che lo aveva purificato, chi avrà offeso
lo Spirito che dà la grazia? Certamente riceverà un castigo molto
più grave!
30 Noi infatti conosciamo chi
è colui che dice nella Bibbia:
Io
farò vendetta! Io castigherò chi ha fatto il
male!
E la Bibbia dice
anche:
Il Signore giudicherà il suo
popolo.
31 E' terribile cadere nelle mani del Dio
vivente!
32 Ripensate a ciò che avete
provato nei primi giorni, subito dopo aver ricevuto la luce di Dio. Allora avete
dovuto soffrire molto, sopportando una dura lotta.
33 A volte eravate insultati e maltrattati di
fronte a tutti; altre volte dovevate difendere quelli che venivano offesi a
questo modo.
34 Voi avete partecipato alla
sofferenza dei carcerati, e quando vi hanno portato via i vostri beni avete
accettato con gioia di perderli, sapendo di possedere beni migliori, che nessuno
può portar via.
35 Dunque non perdete il
vostro coraggio: esso vi procura una grande ricompensa.
36 Avete solo bisogno di fermezza: così
potrete fare la volontà di Dio e ottenere ciò che egli promette.
37 Dice infatti la
Bibbia:
Ancora un po' di tempo, appena un
poco,
e colui che deve venire verrà; non
tarderà!
38 Chi è giusto di fronte
a me
vivrà mediante la
fede.
Ma se torna
indietro,
io non sarò contento di
lui.
39 Noi però non siamo di quelli che
tornano indietro per poi andare verso la rovina eterna. Noi abbiamo la fede e
camminiamo verso la nostra
salvezza.
CAPITOLO 11
GRANDI ESEMPI DI FEDE
1 La fede è un modo di possedere
già le cose che si sperano, di conoscere già le cose che non si
vedono.
2 A causa di questa fede la Bibbia
dà una buona testimonianza ad alcuni uomini del passato.
3 Perché abbiamo fede in Dio, noi
comprendiamo che l'universo è stato creato dalla sua parola; così
che le cose visibili non sono state fatte a partire da altre cose visibili.
4 Per fede, Abele offrì a Dio un
sacrificio migliore di quello di Caino. A causa di questa fede Dio lo
dichiarò uomo giusto e accettò i suoi doni. Per la sua fede,
benché sia morto, Abele parla ancora.
5
Per fede, Enoc fu preso da Dio senza aver conosciuto la morte; come dice la
Bibbia: nessuno lo trovò più, perché Dio lo portò
via con sé. Prima di dire che fu portato via, la Bibbia dice che Enoc era
vissuto come piace a Dio.
6 Ma nessuno
può essere gradito a Dio se non ha la fede. Infatti chi si avvicina a Dio
deve credere che Dio esiste e ricompensa quelli che lo cercano.
7 Per fede, Noè ascoltò gli
avvertimenti di Dio a proposito di ciò che doveva accadere e che ancora
non si vedeva. Fu ubbidiente e costruì l'arca nella quale si salvarono
lui e la sua famiglia. Con la sua fede egli condannò il mondo, e per la
sua fede Dio lo giudicò uomo giusto.
8
Per fede, Abramo ubbidì quando fu chiamato da Dio: e partì senza
sapere dove andava, verso un paese che Dio gli avrebbe dato.
9 Ancora per fede, egli visse come uno straniero
nel paese che Dio gli aveva promesso. Abitò sotto le tende, insieme a
Isacco e Giacobbe, che pure avevano ricevuto la stessa promessa.
10 Infatti egli aspettava una città con
solide fondamenta, quella città che solo Dio progetta e costruisce.
11 Per fede, Abramo diventò capace di
essere padre, anche se ormai era troppo vecchio e sua moglie Sara non poteva
avere figli. Ma egli fu sicuro che Dio avrebbe mantenuto la sua promessa.
12 Così, a partire da un solo uomo, che
per di più era già come morto, nacque una moltitudine di gente:
numerosa come le stelle del cielo, come gli infiniti granelli di sabbia lungo la
riva del mare.
13 Nella fede morirono tutti
questi uomini, senza ricevere i beni che Dio aveva promesso: li avevano visti e
salutati solo da lontano. Essi hanno dichiarato di essere su questa terra come
stranieri, in esilio.
14 Chi parla così
dimostra di essere alla ricerca di una patria:
15 se avessero pensato a quel paese dal quale
erano venuti, avrebbero avuto la possibilità di tornarvi;
16 essi invece desideravano una patria migliore,
quella del cielo. E' per questo che Dio non si vergogna di essere chiamato il
loro Dio. Infatti egli ha preparato per loro una città.
17 Per fede, quando Dio lo mise alla prova,
Abramo offrì a Dio, come un sacrificio, il figlio Isacco. Proprio lui che
aveva ricevuto la promessa di Dio, offrì fiduciosamente il suo unico
figlio.
18 Eppure Dio gli aveva detto: Per mezzo
di Isacco tu avrai discendenti che porteranno il tuo nome.
19 Ma Abramo pensava che Dio è capace
anche di far risuscitare i morti. Perciò Dio gli restituì il
figlio e questo fatto ha il valore di un simbolo.
20 Per fede, Isacco diede ai suoi figli Giacobbe
ed Esaù una benedizione che riguardava cose future.
21 Per fede, Giacobbe, poco prima di morire,
benedisse i figli di Giuseppe; poi si appoggiò alla cima del suo bastone
e adorò Dio.
22 Per fede, Giuseppe, alla
fine della sua vita, disse che un giorno gli Ebrei sarebbero usciti dall'Egitto,
e stabilì che cosa dovevano fare delle sue ossa.
23 Per fede, i genitori di Mosè, dopo la
nascita, lo tennero nascosto tre mesi. Avevano visto che il bambino era molto
bello, e non ebbero paura di disubbidire agli ordini del re.
24 Per fede, Mosè, quando fu adulto, non
volle essere considerato figlio della figlia del re egiziano.
25 Egli preferì essere maltrattato
insieme con il popolo di Dio, piuttosto che vivere bene per poco tempo, ma nel
peccato.
26 Pensava che essere disprezzato come
il Messia era una cosa più preziosa dei tesori degli Egiziani: infatti
egli guardava sempre verso la ricompensa futura.
27 Per fede, Mosè partì
dall'Egitto, senza aver paura dell'ira del re. Rimase fermo nella sua decisione,
come se vedesse il Dio invisibile.
28 Per fede,
egli celebrò la prima Pasqua e ordinò di mettere sangue sulle
porte delle case, perché l'angelo sterminatore non uccidesse i figli
primogeniti degli Ebrei.
29 Per fede, gli Ebrei
attraversarono il mar Rosso come se fosse terra asciutta. Anche gli Egiziani
tentarono di fare la stessa cosa, ma furono travolti dall'acqua.
30 Per fede, gli Ebrei girarono attorno alle
mura di Gèrico, e alla fine esse crollarono.
31 Per fede, Raab, la prostituta, non
morì con quelli che avevano disubbidito a Dio; perché aveva
accolto con benevolenza gli esploratori mandati dagli Ebrei.
32 E che dirò ancora? Mi mancherebbe il
tempo se volessi parlare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide,
di Samuele e dei profeti.
33 Con la fede essi
conquistarono paesi, praticarono la giustizia, ottennero ciò che Dio
aveva loro promesso. Chiusero le fauci dei leoni,
34 riuscirono a spegnere fuochi violenti,
evitarono di essere uccisi con la spada. Essi erano deboli e diventarono forti,
furono potenti in battaglia e cacciarono indietro invasori stranieri.
35 Per fede, alcune donne riebbero i loro morti
risuscitati. Altri furono torturati fino alla morte: ma rifiutarono di essere
liberati, perché volevano arrivare a una vita migliore, dopo la
risurrezione.
36 Altri ancora subirono offese e
frustate, furono legati con catene e messi in prigione.
37 Furono massacrati a colpi di pietre, tagliati
in due o uccisi con la spada. Oppure andavano in giro vestiti con pelle di
pecora o di capra, poveri, perseguitati e maltrattati.
38 Il mondo non era degno di questi uomini! Essi
andavano qua e là, nei deserti e sui monti; vivevano nelle caverne e
nelle grotte della terra.
39 Tutti questi
uomini, Dio li ha approvati a causa della loro fede. Eppure essi non hanno
raggiunto ciò che Dio aveva promesso.
40
Infatti Dio aveva previsto per noi una realtà ancora migliore, e non ha
voluto che essi giungessero alla mèta senza di
noi.
CAPITOLO
12
1 Eccoci dunque posti di fronte a questa
grande folla di testimoni. Anche noi quindi liberiamoci da ogni peso,
liberiamoci dal peccato che ci trattiene, e corriamo decisamente la corsa che
Dio ci propone.
L'ESEMPIO DI CRISTO E L'AZIONE PATERNA DI DIO
2 Teniamo lo sguardo fisso in
Gesù: è lui che ci ha aperto la strada della fede e ci
condurrà sino alla fine. Egli ha accettato di morire in croce e non ha
tenuto conto che era una morte vergognosa, perché pensava alla gioia
riservata per lui in cambio di quella sofferenza. Ora egli si trova accanto al
trono di Dio.
3 Pensate a lui che ha sopportato
un attacco tanto violento da parte di peccatori. Così non vi lascerete
scoraggiare, e non cederete.
4 Perché la
vostra lotta contro il peccato non è ancora finita, non avete ancora
combattuto fino alla morte.
5 Avete già
dimenticato le parole di incoraggiamento che Dio vi rivolge, esortandovi come
suoi figli? Dice la Bibbia:
Figlio mio, considera
seriamente
la correzione che il Signore ti
manda.
Non scoraggiarti quando ti
rimprovera.
6 Perché il
Signore
corregge quelli che
ama,
punisce
tutti
quelli che riconosce come suoi figli.
7
Sopportate le sofferenze con cui Dio vi corregge. Egli vi tratta come figli.
Infatti è normale che un figlio sia corretto da suo padre.
8 Se non ricevete nessuna correzione, mentre
tutti gli altri hanno avuto la loro parte, siete dei bastardi e non veri figli!
9 Del resto i nostri padri terreni ci hanno
punito più volte, eppure noi li abbiamo rispettati. Perciò a
maggior ragione, per avere la vita, dobbiamo sottometterci a Dio nostro Padre,
che è in cielo.
10 I nostri padri ci
punivano per pochi giorni, come pareva loro giusto. Ma Dio ci punisce per il
nostro bene, per farci essere santi, come lui è santo.
11 Quando riceviamo una correzione, sul momento,
non ci sembra che porti gioia, ma solo tristezza. Più tardi, invece,
quelli che sono stati formati dalla correzione ne godono i frutti: la pace e una
vita giusta.
FEDELTÀ ALLA VOCAZIONE CRISTIANA
12 Come dice la Bibbia: rialzate le
vostre mani stanche, fortificate le vostre ginocchia indebolite,
13 camminate su strade diritte, così che
il piede zoppicante non diventi storpio ma guarisca.
14 Cercate di essere in pace con tutti e di
vivere come piace a Dio. Altrimenti nessuno di voi potrà vedere il
Signore.
15 Fate attenzione che nessuno si
allontani dalla grazia di Dio. Nessuno diventi come una pianta velenosa che
cresce e fa male a molti.
16 Non ci siano fra di
voi persone immorali o persone che non rispettano le cose sacre. Non fate come
Esaù che per un piatto di minestra vendette il suo diritto di figlio
primogenito.
17 E voi sapete che in seguito
Esaù volle ricevere la benedizione di suo padre Isacco, ma fu respinto.
Non riuscì più a modificare la sua situazione, anche se lo
domandò piangendo.
18 Voi non vi siete
avvicinati a una montagna terrena, come fece il popolo d'Israele: là
c'era un fuoco ardente, oscurità, tenebre e tempesta;
19 squilli di tromba e suono di parole. Il
popolo udiva e chiedeva a Dio di non far più sentire la sua voce.
20 Infatti non riuscivano a sopportare
quest'ordine: Chiunque, anche solo una bestia, toccherà la montagna,
dovrà essere ucciso a colpi di pietra.
21
In realtà quella visione era talmente terribile che Mosè
disse:
«Ho paura e
tremo».
22 Voi, invece, vi siete avvicinati
al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme del cielo e a
migliaia di angeli. Vi siete avvicinati alla riunione festosa,
23 all'assemblea dei figli primogeniti di Dio,
che hanno i nomi scritti nel cielo. Vi siete avvicinati a Dio, giudice di tutti
gli uomini, agli spiriti degli uomini giusti finalmente portati alla perfezione.
24 Vi siete avvicinati a Gesù, mediatore
della nuova alleanza, al suo sangue sparso, che ha una voce più potente
di quella di Abele.
25 Dunque fate attenzione!
Non rifiutate di ascoltare colui che vi parla. Quelli che non vollero ascoltare
chi li avvertiva sulla terra, furono condannati. A maggior ragione saremo
condannati noi se volteremo le spalle a colui che ci parla dal cielo.
26 In passato, la sua voce ha fatto tremare la
terra. Ora invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io farò
tremare non solo la terra, ma anche il cielo.
27
Quando dice ancora una volta, vuol dire che le cose creare possono crollare e
sparire, perché rimangono soltanto le cose incrollabili.
28 Perciò dobbiamo essere riconoscenti,
perché riceviamo in dono il regno di Dio, che è incrollabile.
Ringraziamo Dio e serviamolo come piace a lui, con rispetto e venerazione.
29 Perché, come dice la Bibbia, il nostro
Dio è un fuoco che divora.
CAPITOLO 13
ULTIME RACCOMANDAZIONI
1 Continuate a volervi bene, come
fratelli.
2 Non dimenticate di ospitare
volentieri chi viene da voi. Ci furono alcuni che, facendo così, senza
saperlo ospitarono degli angeli.
3 Ricordatevi
di quelli che sono in prigione, come se foste anche voi prigionieri con loro.
Ricordate quelli che sono maltrattati, perché anche voi siete esseri
umani.
4 Il matrimonio sia rispettato da tutti,
e gli sposi siano fedeli. Perché Dio condannerà chi commette
adulterio o altre immoralità.
5 La vostra
vita non sia dominata dal desiderio dei soldi. Contentatevi di quel che avete,
perché Dio stesso ha detto nella
Bibbia:
Non ti lascerò
mai,
non ti abbandonerò
mai.
6 E così anche noi possiamo dire con
piena fiducia:
Il Signore viene in mio
aiuto,
non avrò
paura.
Che cosa mi possono fare gli
uomini?
7 Ricordatevi di quelli che vi hanno
guidati e vi hanno annunziato la parola di Dio. Pensate come sono vissuti e come
sono morti, e imitate la loro fede.
8
Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre.
9 Non lasciatevi ingannare da dottrine diverse e
strane. E' bene che il nostro cuore sia fortificato dalla grazia di Dio e non da
regole a proposito dei vari cibi: chi ubbidisce a quelle parole non ne ha mai
avuto un vantaggio.
10 I sacerdoti che servono
nel tempio degli Ebrei non hanno il diritto di mangiare l'offerta presentata sul
nostro altare.
11 Il sommo sacerdote degli Ebrei
porta nel luogo santissimo sangue di animali, e l'offre come sacrificio per i
peccati. I corpi di questi animali sono bruciati fuori della città.
12 Per questo anche Gesù è morto
fuori delle mura della città, per purificare il popolo con il suo sangue.
13 Dunque usciamo anche noi fuori della
città, andiamo verso di lui, portando la sua stessa umiliazione.
14 Perché noi non abbiamo quaggiù
una città nella quale resteremo per sempre; noi cerchiamo la città
che deve ancora venire.
15 Per mezzo di
Gesù, offriamo continuamente a Dio - come sacrificio - le nostre
preghiere di lode, il frutto delle nostre labbra che cantano il suo nome.
16 Non dimenticate di fare il bene e di mettere
in comune ciò che avete. Perché sono questi i sacrifici che
piacciono al Signore.
17 Ubbidite a quelli che
dirigono la comunità e siate sottomessi. Perché essi vegliano su
di voi, come persone che dovranno rendere conto a Dio. Fate in modo che compiano
il loro dovere con gioia; altrimenti lo faranno malvolentieri e non sarebbe un
vantaggio nemmeno per voi.
18 Pregate per noi.
Noi crediamo di essere tranquilli in coscienza, perché desideriamo
comportarci bene in ogni occasione.
19 In
particolare vi chiedo di pregare, perché Dio mi permetta di tornare
presto in mezzo a voi.
BENEDIZIONE FINALE E SALUTI
20 Io prego per voi Dio che dà la
pace. Egli ha liberato dalla morte Gesù, il nostro Signore, diventato il
grande Pastore delle pecore, perché ha dato il suo sangue per la nuova ed
eterna alleanza.
21 Il Dio della pace vi renda
capaci di compiere ogni bene, per fare la sua volontà. Egli agisca in
voi, per farvi compiere ciò che piace a lui, per mezzo di Gesù
Cristo. A lui sia la gloria, per sempre! Amen.
22
Vi raccomando, fratelli, ascoltate con pazienza queste parole di esortazione. In
fondo, vi ho scritto solo poche cose.
23
Sappiate che il nostro fratello Timòteo è stato messo in
libertà. Se arriva presto, verrò a vedervi insieme con lui.
24 Salutate quelli che dirigono la vostra
comunità e tutto il popolo di Dio. Quelli venuti dall'Italia vi salutano.
25 La grazia di Dio sia con tutti
voi.